Autore:
Ordine Degli Avvocati di Roma
Formato:
15 x 21 (cm)
Pagine:
52
Disponibilità:
SI
Prezzo:
10.00 €
 
 
Sintesi
 

“Diritti acquisiti, detti anche diritti quesiti, sono quella categoria di diritti che, una volta entrati nella sfera giuridica di un soggetto, sono immutabili. Tale condizione permane anche di fronte ad eventuali cambiamenti dell'ordinamento giuridico”. Queste parole, tratte da Wikipedia, mi portano a riflettere su un tema particolarmente caro a tutti gli Italiani sia per coloro che si trovano a far parte del mondo lavorativo, sia di quelli che ne dovranno far farte, sia di quelli che si trovano nella situazione di “pensionati”. Mi riferisco alla “pensione” non solo da un punto di vista economico ma piuttosto da quello della certezza del diritto, delle aspettative future, in modo da evitare lo stato di incertezza in cui ci si trova quando si affronta la problematica. Nel giro di pochi anni i “lavoratori”, che quotidianamente hanno rappresentato, ieri quanto oggi, il tessuto economico dello Stato e che hanno reso grande l’Italia, sono passati ad essere considerati la “causa” del debito pubblico del nostro Paese, oggetto di sforbiciate per contenere una spesa certamente non causata da loro. Persone cosiddette “lungimiranti” hanno agitato le forbici per togliere, insieme ai soldi, anche le aspettative e i diritti dei cittadini, facendo aumentare il senso di sfiducia nei confronti di chi dovrebbe invece difendere proprio quei “Diritti”. È per tale motivo che, in seguito al successo riportato dal convegno sul tema de “I Diritti Quesiti”, promosso dalla rivista “Temi Romana” in collaborazione con la Casa editrice “Nuova Editrice Universitaria”, tenutosi il giorno 4 aprile 2017 presso la storica Aula Avvocati dell’Ordine degli Avvocati di Roma, abbiamo deciso di approfondire la tematica pubblicando il presente libro del suo principale relatore, Dott. De Nardo. In esso si pongono i diritti quesiti al centro del sistema democratico, per realizzare una democrazia compiuta nel contemporaneo Stato di diritto e democratico, nel quale tutti i cittadini, uomini e donne, siano tutelati nelle loro sfere giuridiche (diritti soggettivi ed aspettative giuridiche) anche rispetto ai pubblici poteri, che debbono essere sempre esercitati nei limiti previsti dalla Costituzione nelle varie materie. In particolare poi viene analizzato l’istituto della pensione, quale retribuzione differita, frutto di un accordo fra il cittadino e lo Stato, che – per la sua natura di diritto quesito – non può essere unilateralmente modificato da parte dello Stato, essendo i pubblici poteri ed i singoli cittadini posti, nelle rispettive sfere giuridiche, su un piano di parità assoluta, in quanto sono entrambi soggetti alla legge e, principalmente, a quella suprema, dettata dalla Costituzione, nel rispetto del principio di legalità. Mi auguro che questa pubblicazione sia letta con attenzione da coloro che trattano di Diritto e di Pensione, mossi da quello spirito di servizio che dovrebbe animare la loro quotidiana missione in settori così delicati, trovandone giovamento e traendo spunto per azioni mirate all'insegna della Giustizia con la “G” maiuscola, tenendo altresì sempre in mente che i Cittadini non sono “sudditi”.

Avv. Mauro Vaglio

Presidente dell’Ordine degli Avvocati di Roma

 
Autore
 

Valentino De Nardo, Presidente di Sezione della Corte di Cassazione e Teorico generale del diritto, è nato a Napoli il 12 maggio 1949. Durante la sua carriera di magistrato ha collaborato con la rivista “Il Foro Italiano”, sulla quale erano state pubblicate alcune sue sentenze, sia in materia civile che penale.
Nel 1996 ha pubblicato il primo libro di Teoria generale del diritto, intitolato “Sui fondamenti del diritto”, edito dalla CEDAM. Il testo, in cui ha elaborato la sua teoria dell’accordo, quale principio del diritto, è fondato su una analisi dei vari istituti, sia di diritto privato che pubblico, interno ed internazionale ed è stato oggetto di due convegni di presentazione: il primo, tenutosi il 2 dicembre 1996 presso la Corte Suprema di Cassazione ed il secondo il 13 febbraio del 1998 presso la facoltà di Giurisprudenza dell’Università degli studi “La Sapienza” di Roma. L’opera è stata ritenuta determinante dal Segretariato Generale dell’O.N.U., per risolvere conflitti internazionali, ed acquisita nella collezione di monografie della biblioteca delle Nazioni Unite.
Successivamente, un suo studio sul Progetto di revisione della Seconda Parte della Costituzione, elaborato dalla nota Commissione Bicamerale, è stato pubblicato nel n. 4/5 luglio-ottobre 2000 del Foro Romano e sulla rivista “Legalità e giustizia” n. 1-2/98.
Inoltre, sulla base della teoria dell’accordo, ha svolto relazioni ed interventi in vari convegni in materia di diritto internazionale e sulla scia dell’interesse suscitato sui temi più attuali in tale campo, ha pubblicato un nuovo volume, intitolato “La teoria dell’accordo nel diritto internazionale per governare la globalizzazione”, edito dalla C.E.D.A.M. nell’anno 2004. In esso ha posto in rilievo l’importanza della teoria dell’accordo, quale fondamento dello Stato di diritto e democratico, espresso dal principio maggioritario, previamente da tutti accettato, in caso di atti collettivi e collegiali, principio essenziale e connaturato alla nascita di un nuovo ordinamento giuridico comune o di un nuovo soggetto giuridico, distinto dai suoi membri, ed elemento fondamentale del modello democratico. Il libro è stato oggetto di un convegno di presentazione presso la Sala conferenze del Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Roma  e di una recensione sul Foro Romano n. 3 maggio-giugno 2004 a firma dell’avv. Giovanni Cipollone, autorevole Consigliere dell’Ordine degli Avvocati di Roma, il quale ha osservato che l’opera fornisce soluzioni nuove per la creazione di un ordine internazionale multilaterale, realmente democratico, nel contesto attuale della globalizzazione, sia a livello europeo, che in prospettiva mondiale.
Inoltre, la teoria dell’accordo è stata oggetto di una recensione sulla Rivista internazionale di filosofia del diritto (n. 2 del 2002) del prof. Gaetano Carcaterra, Ordinario di filosofia del diritto dell’Università “La Sapienza” di Roma, che l’ha definita teoria del diritto naturale vigente nell’occidente contemporaneo e teoria della giustizia, ispirata dallo Stato di diritto e democratico e dai sommi principi della rivoluzione francese, che hanno dato vita all’evo moderno e contemporaneo. Tale teoria  gli ha consentito, infine, di proporre alla Convenzione europea un nuovo progetto di ordinamento federale, sia europeo, che, in prospettiva, mondiale, che assicura la massima garanzia a tutti gli Stati federati, sia di ingresso, che di recesso, a salvaguardia della loro autonomia e delle loro identità culturali nazionali. 
Attualmente collabora con le prestigiose riviste giuridiche “Lavoro e Previdenza Oggi” e “Temi Romana” dell’Ordine degli Avvocati di Roma e con la casa editrice “Nuova Editrice Universitaria”, occupandosi del tema dei diritti quesiti, quale fondamento dello Stato di diritto e democratico.

 
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