Le procedure concorsuali, almeno nelle intenzioni del legislatore della riforma, risultano disciplinate al fine di consentire il recupero delle capacità produttive dell’impresa nella quale confluiscono, oggi, interessi economici e sociali ben più ampi rispetto alla più ristretta concezione del medesimo fenomeno operata dal regio decreto 16 marzo 1942, n. 267, volta a realizzare, in via esclusiva, la tutela dei creditori attraverso la liquidazione dell’impresa insolvente.
Le iniziali riforme (D.Lgs. 9 gennaio 2006, n. 5; D.Lgs. 12 settembre 2007, n. 169) e le successive numerose integrazioni (legge 7 agosto 2012, n. 134; legge 17 dicembre 2012, n. 221; legge 9 agosto 2013, n. 98), nonché l’ultima, in ordine di tempo (legge 6 agosto 2015, n. 132), sono caratterizzate dall’intento di consentire un soddisfacimento più rapido delle aspettative dei creditori, mediante l’utilizzo di appropriati strumenti normativi alternativi, in termini di conservazione delle componenti dell’azienda.
Assume particolare importanza, ormai, la scelta dello strumento adeguato per una più rapida e conveniente soluzione della crisi attraverso, anche, la possibilità di formulare proposte concorrenti quale forma ulteriore di negoziabilità, il tutto con coinvolgimento degli aspetti processuali controversi nel rapporto tra concordato preventivo e procedimento per la dichiarazione di fallimento.
L’Opera fornisce un quadro approfondito e completo del nuovo diritto concorsuale e ricostruisce gli orientamenti della dottrina e della giurisprudenza al fine di facilitare lo studio dei diversi istituti e si propone quale utile strumento di studio, di riflessione e di aggiornamento professionale per tutti gli operatori del settore.